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Recensione/Lettura a quattrocchi: La ragazza che non sapeva di Marion Pauw (Ediz. Neri Pozza; 2016).

Buongiorno Lettori, oggi vi aspetta una recensione un po' particolare. Si tratta di una recensione a quattrocchi (sicura che siano quattro? Perché io ho gli occhiali e quattro li faccio già da sola!), idea creata dalla collega blogger e vippa Laura Libidinosa (no, diamo a Letizia quel che è di Letizia… scusa, volevo dire a Laura 2.0, perché il nome e una mezza idea sono suoi!). 

Io e Laura abbiamo letto nello stesso periodo il romanzo La ragazza che non sapeva di Marion Pauw, e lei, che una ne pensa e cento ne fa (muuuuaaaaaahhhh), mi ha proposto una reciproca "incursione" nelle nostre recensioni: così qui trovate il mio pensiero sul libro con i suoi soavi commenti (soavissimi!!!) e viceversa sul suo blog.
Ve lo dico già, io un po' di ansia da prestazione in questo momento ce l’ho (esagerata!!!!)!
Parliamo del romanzo. Un po' giallo, un po' legal thriller, edito da Neri Pozza: nella mia perpetua ricerca del giallo perfetto potevo forse lasciarmelo scappare (forse dovevi!)?
Raccontato a capitoli alterni da Iris e Ray, i due protagonisti, La ragazza che non sapeva ha il grande pregio della scorrevolezza, è un libro che si legge in fretta e piacevolmente, non è un thriller mozzafiato, ma non ha neanche il ritmo lento di un legal ambientato nelle aule di tribunale; tutto ruota intorno all'indagine psicologica di Iris (detta La Stupida) e Ray, due personaggi davvero diversi tra loro ma accomunati da un legame impensabile per entrambi. 
Lui, Ray, uomo dal passato turbolento, trascorso tra istituti per ragazzi difficili, il carcere per un efferato duplice omicidio e l'attuale "sistemazione" in un centro psichiatrico criminale. Lei, Iris, avvocato (da cui non mi farei difendere manco per il furto di un calzino spaiato!) e madre single di un bimbo problematico, cresciuta all'ombra di una madre algida e insensibile (una specie di strega), costantemente divisa tra famiglia e carriera.
Eppure c'è qualcosa nel passato di Ray che Iris riconosce come la tessera mancante di un puzzle famigliare che lei non è mai riuscita a comporre.
Il romanzo racconta la battaglia di Iris per scagionare Ray dall'accusa di omicidio (porello, condannato già in partenza) e per capire e accettare il legame che li unisce.
Devo dirvi che personalmente nei confronti della storia ho avuto sentimenti ambivalenti. Mentre i capitoli riguardanti Ray li ho trovati ben costruiti e realistici, il suo personaggio descritto a tutto tondo nella sua incapacità di leggere le emozioni delle persone che lo circondano, nei momenti d'ira e in quelli di tenerezza, Iris per me è rimasta, pagina dopo pagina, un personaggio poco consistente. Pasticciona, irruente, spesso fuori luogo, Iris non riesce a essere la controparte ragionevole e determinata di cui la storia, secondo me, avrebbe bisogno (detto io che è Stupida!).
Io e lei, in soldoni non abbiamo per nulla legato.
Al di là di questo parere personale, il libro, come ho scritto, scorre velocemente, tra i ricordi del passato di Ray e il lavoro investigativo di Iris. Verso la fine del romanzo c'è qualche buco narrativo, quasi l'autrice si fosse fatta prendere dalla fretta di arrivare alla conclusione, e così alcuni passaggi importanti, alcune rivelazioni, vengono liquidate velocemente e senza troppe spiegazioni, risultando un po' campate per aria (un po’ tanto…tanto tanto tanto)
Forse a causa di questo ho, stranamente, indovinato il colpevole prima del finale, che, malgrado il mio inusuale guizzo investigativo, rimane un finale ad effetto e piuttosto sconcertante.
In conclusione, un romanzo scorrevole, di piacevole lettura, ma con personaggi azzeccati solo a metà (la metà intelligente, non quella stupida!). Guadagna un'onesta sufficienza. Senza infamia né lode. (vabbè, stavolta sono stata più generosa io e poi mi dite sempre che sono una serpe!)



Che cosa aspettate? correte a leggere la recensione di Laura con i miei commenti! la trovate qui: http://lalibridinosa.blogspot.com/2016/09/lettura-quattrocchi-la-ragazza-che-non.html

Commenti

  1. Nonostante il marchio Neri Pozza, non mi ispirava.
    Meglio così. Di libri che non vanno oltre la sufficienza, in questo periodo, come ti dicevo, ne sto trovando troppi! :)

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    1. Sì, direi che questo romanzo può essere tranquillamente evitato. A Laura è sicuramente piaciuto di più.

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  2. E ora come faccio? Lo leggo o non lo leggo? Questa Iris mi sta già antipatica.
    Mmmmmm.
    Un saluto da Lea

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    1. ehhh, io e la Soavissima non siamo d'accordo sul voto, ma sull'antipatia della protagonista sì! ora vedi tu!!

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  3. Ho letto entrambe le recensioni e ho compreso che a te, questo romanzo, è piaciuto meno rispetto alla soavissima! Ti dico la verità, alla luce dei due pareri io rimango della mia convinzione, ovvero che non faccia per me :)

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    1. Io l'ho trovato scorrevole, ma nulla di più; non è un giallo che ricorderò. va benissimo per una lettura disimpegnata. E se ne può fare tranquillamente a meno :)

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  4. ahahahahah quano ho riso! adesso devo solo leggere la recensione della finta serpe per mettermi in pari.
    posso dire che questo libro non mi ispira particolarmente, forse proprio a causa della stup ... ehm Iris che non mi pare un personaggio adatto a me!

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    1. Ciao Chicca! in realtà a Laura è sicuramente piaciuto di più, diciamo che è riuscita a d andare oltre al personaggio. E' un giallo che si legge velocemente, magari se lo trovi in biblioteca o in edizione economica...può valerne la pena!

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  5. la recensione a quattr'occhi è veramente un'idea carina carina! Sul libro magari io passo ihihih

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  6. Anche questo thriller è nella mia wishlist da un pezzo! :) forse però non è il super giallo che mi aspettavo..

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    1. A distanza di tempo..posso confermare che non mi ha lasciato molto. Non è certo un romanzo "indimenticabile"!

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